

Quarteroni,IA non va temuta e bisogna conoscerla per utilizzarla
Per il matematico è soltanto uno strumento
"Osannare l'Intelligenza artificiale in maniera acritico o, per contro, temerla e ripudiarla nella maniera più assoluta sono due posizioni estreme tra le quali c'è una via di mezzo, un modo di intendere e di approcciarci all'IA consapevoli che si tratta di uno strumento e, come tale, deve essere compreso prima di essere giudicato". Alfio Quarteroni, matematico insignito della Blaise Pascal Medal 2024 dal palco del teatro Zandonai di Rovereto, ospite del WIRED Next Fest Trentino 2025, è partito da un concetto nato 70 anni fa sulla relazione tra scienza e tecnologia per arrivare ai giorni nostri ("con un percorso abbastanza accidentato") e prospettare scenari futuri. "Tra alti e bassi siamo arrivati ad un progetto di intelligenza artificiale ristretta che si muove su obiettivi specifici. Il dibattito è aperto su come si possa arrivare all'intelligenza generale che sarebbe in grado di replicare in tutto e per tutto all'intelligenza umana se non addirittura arrivare alla superintelligenza che supererebbe l'intelligenza umana. Ma qui siamo ancora nel campo dell'immaginazione" ha affermato il matematico. Ma come si manifesta oggi l'IA? Quanti dati ha a disposizione? Quale impatto ha sulla nostra vita? Come fa una macchina ad essere intelligente?. "L'IA è esplosa tra le mani negli ultimi anni grazie alla disponibilità di 175 mila miliardi di miliardi di dati che si codificano in numeri e parole, una quantità gigantesca che nutrono l'IA e sono il carburante della sua conoscenza che si estrae con gli algoritmi dinamici che cambiano in funzione del contesto e dell'esperienza. Supererà l'intelligenza umana? E se sì, quando? Ci sarà un momento di non ritorno" si è chiesto Quarteroni. "Al momento non siamo in grado di dirlo, ma sappiamo che le macchine apprendono secondo un meccanismo che è tipico nei bambini. Un bambino piccolo, ad esempio, impara con facilità una lingua straniera senza conoscere la grammatica e le regole perché ha i genitori che parlano quella lingua. E lo stesso fa la macchina che impara a riconoscere i dati vedendo passare un certo numero di informazioni o di foto". Ma è dunque confrontabile l'IA con l'intelligenza umana? "No, assolutamente - è stata la risposta - Ad esempio un ragazzo di 18 fa lezioni di guida e impara a guidare l'automobile, mentre non esiste alcuna macchina in grado di muoversi in maniera completamente autonoma. Di converso la macchina ad esempio riesce a fare in pochissimo tempo il sunto di un file di migliaia di pagine o ad identificare la presenza di un tumore".
C.Kramer--BVZ