Berliner Volks-Zeitung - Trovato il segnale che permetterà di scrutare le prime stelle

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Trovato il segnale che permetterà di scrutare le prime stelle
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Trovato il segnale che permetterà di scrutare le prime stelle

Potrà essere intercettato dai radiotelescopi del futuro

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Esiste un segnale proveniente dall'universo primordiale che può aiutare a scrutare le prime inaccessibili stelle che si sono accese nel cosmo, permettendo così di comprendere come questo sia passato dall'oscurità alla luce: è un segnale radio originato dagli atomi di idrogeno che riempiono gli spazi tra le regioni di formazione stellare, ed è stato individuato come quello chiave da un gruppo di ricercatori guidato dall'Università britannica di Cambridge. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, dimostra che i radiotelescopi del futuro come Ska, attualmente in costruzione in Australia e Sudafrica, e Reach, in fase di calibrazione sempre in Sudafrica, saranno in grado di intercettare il segnale, facendo così luce su alcune delle caratteristiche dei primi astri anche senza osservarli direttamente. "Questa è un'opportunità unica per scoprire come la prima luce dell'universo sia emersa dall'oscurità", afferma Anastasia Fialkov, che ha coordinato i ricercatori: "La transizione da un universo freddo e oscuro a uno pieno di stelle è una storia che stiamo iniziando a comprendere soltanto ora". Il segnale che permetterà di ottenere informazioni sull'alba cosmica è detto 'segnale o riga a 21 centimetri', poiché si verifica ad una lunghezza d'onda di 21 centimetri nello spettro delle onde radio. Ha visto la luce appena 100 milioni di anni dopo il Big Bang ed è influenzato dalla radiazione delle stelle primordiali e dei buchi neri. Gli autori dello studio hanno sviluppato previsioni per questo segnale in base a come potrebbe essere rilevato dai radiotelescopi Ska e Reach, e hanno scoperto che è sensibile in particolare alla massa delle prime stelle. "Le nostre previsioni - dice Eloy de Lera Acedo, tra gli autori della ricerca - hanno enormi implicazioni per la nostra comprensione della natura delle primissime stelle dell'universo".

T.Martin--BVZ