

Cottarelli, da dazi e dollaro impatto 20%, ma non sarà tracollo
Già avuto forti svalutazioni. Imprese sapranno assorbire botta
Sommando i dazi e il dollaro debole, l'impatto complessivo è "un po' superiore al 20%" ma è "molto difficile" stimare quanti miliardi perderemo: qualunque numero è "campato per aria". Certo è che già in passato ci siamo trovati di fronte ad una forte svalutazione del dollaro e "non è che le nostre esportazioni sono scomparse": "ci sarà un prezzo da pagare, esporteremo di meno, ma non è un tracollo completo". Lo dice Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio Conti pubblici, interpellato dall'ANSA. Cottarelli ricorda che abbiamo già sperimentato in passato una tempesta simile. "Ci sono state forte variazioni nel valore del dollaro negli ultimi 20 anni": "nel 2002 il cambio dollaro/euro era più o meno 1 a 1, cinque anni dopo si era arrivato a 140 dollari per euro, con una svalutazione del 40%. Eppure - osserva Cottarelli - non è che le nostre esportazioni sono scomparse". Certo, "quello che avviene non è confrontabile con lo shock economico del 2009 o con quello del Covid, ma l'importante è che adesso si arrivi ad un accordo che elimini l'incertezza, perché le aziende possono anche aggiustarsi di fronte ad una situazione che è cambiata, ma se continui a essere incerto di cosa succederà diventa difficile aggiustarsi. Abbiamo una struttura produttiva di esportatori di grande qualità e una botta di questo genere, che comunque c'è - conclude -, riusciamo ad assorbirla".
I.Thomas--BVZ